TABULAE LUSORIAE

Esistevano divertimenti che venivano consumati in ambito prettamente privato e che avevano come protagonisti solitamente due avversari. Due erano gli strumenti utilizzati per tal genere di passatempi: la tabula lusoria e i dadi.

DUODECIM SCRIPTA

Il gioco, denominato Duodecim scripta era molto praticato dai romani, specie in epoca imperiale. Tante sono infatti le tavole con le tipiche iscrizioni di sei parole composte a sua volta da sei caratteri ciascuna, rinvenute in Germania, Inghilterra e in particolar modo a Roma e nelle zone adiacenti. La tavola da gioco era  composta da 36 caselle disposte su tre righe parallele. Le scritte erano di vario genere: inneggianti alle vittorie dell’esercito o alle gare circensi,  o dei semplici segni ripetuti.

Il gioco, qui riprodotto su tavoletta di legno richiudibile, con la scritta “abemus in cena, pullum piscem, pernam paonem” che fungeva da menù pubblicitario di una caupona, e nello stesso tempo forniva lo strumento di gioco all’avventore è stata ritrovata nel Castro Pretorio di Roma ed è oggi conservata ai Musei Capitolini. Di tavole lusorie in legno  si ha notizia dalle fonti, che le ricordano utilizzate dai viaggiatori su barche che solcavano i fiumi o sulle carrozze, come era solito fare l’imperatore Claudio.

The game, reproduced on a wooden board, is illustrated with an ancient  caupona’s menu: “abemus in cena, pullum  piscem, pernam paonem” (from Castro Pretorio - Rome now in Musei Capiltolini).  The tabula lusoria is completed with two wooden dice and glass playing stones.

Many game boards have been found by archaeologists  and are mentioned by a lot of classical writers. The emperor Claudius had a wooden board fixed to his chariot so that he could play while travelling.

Per giocare si usavano diciotto pedine, nove per ogni giocatore, con le quali i giocatori cercavano di fare filetto, ossia di metterne tre in fila. Bellissimi esempi di queste scacchiere, identiche a quelle odierne, si trovano per esempio nell’architrave (materiale di spoglio) della chiesa di S. Silvestro ad Alatri (Frosinone), o su un laterizio rinvenuto nella città romana di Carsulae vicino Terni e oggi conservato nel vicino museo.

La tavola  è realizzata in legno con le linee della scacchiera intarsiate. Le pedine sono in vetro. Su richiesta si possono realizzare scacchiere su altri materiali e con disegni diversi.

FILETTO

Merils, or Nine Men’s Morris. The wooden board has the lines inlined in different wood. Glass playing stones. Game for two players, each having nine counters. Many boards have been found for example  in Alatri  (S. Silvestro), Carsulae near Terni and Rome. Different models on request .

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